SCLEROSI MULTIPLA

Le trasmissioni riprenderanno presto

Fino ad alcuni decenni fa la #sclerosimultipla era considerata una malattia rara.
Oggi invece, l’incidenza sulla popolazione è tale, che il valore assoluto in Italia è stimato in oltre 100000 malati, con un incremento annuo del 3-4%.
La diagnosi più ricorrente vede vittime della malattia soggetti in età compresa tra i 20 e 40 anni, soprattutto donne, in rapporto di 2 a1 rispetto agli uomini.

sclerosi multipla

La sclerosi multipla presenta nel 15% dei casi un decorso progressivo che attualmente non viene ritenuto curabile, mentre per il restante 85%, del tipo recidivante remittente, si attuano vari tipi di trattamento.

Cosa è la sclerosi multipla?
La medicina riconosciuta non è in grado di attribuire una origine certa alla malattia, e ci spiega semplicemente che si tratta di una combinazione di fattori ambientali e di fattori genetici, inserendola quindi nel gruppo delle malattie multifattoriali.
Se desideriamo invece capirla meglio e ragionare su una possibile soluzione, è necessario sapere che si tratta di una malattia autoimmune, cioè collegata ad un comportamento deviato del sistema immunitario, il quale avvia un processo infiammatorio localizzato in alcuni focolai sparsi nel cervello, dove si addensano grandi quantità di TH17, linfociti specifici la cui azione dovrebbe aiutare altre cellule a riparare i danni locali.
In questo caso i TH17 hanno invece un comportamento non previsto, e si trovano di fatto a danneggiare le cellule.
Si vengono a formare dei foruncoli che tendono ad annidarsi negli strati più profondi del cervello, che sono solcati da gruppi di filamenti nervosi.
I focolai circondano e aggrediscono i fasci nervosi, creando ostacolo alla trasmissione degli impulsi.

Tecnicamente l’infiammazione arreca danno alla #mielina (guaina di rivestimento dei neuroni) e distrugge anche le cellule che la producono (#oligodendrociti).
Dunque, a quel punto, l’impulso elettrico che dovrebbe raggiungere un certo muscolo del corpo si arresta, e il comando che doveva trasmettere a quel muscolo non verrà mai consegnato.
La giovane età dei soggetti colpiti ci dice che in quella fase della vita il sistema immunitario è particolarmente attivo, essendo nella fase di sua massima espressione, e che una disfunzione a suo carico riversa effetti dirompenti sulla persona.
E’ quindi molto importante rendersi conto sin da subito se i sintomi che vengono accusati possono ascriversi a tale patologia, ed eventualmente impostare una adeguata terapia di difesa.
Sotto un elenco di sintomi maggiormente ricorrenti:
- disturbi sensitivi
- cali nelle prestazioni di forza muscolare
- disturbi di equilibrio
- disturbi della vista
- difficoltà nel controllo degli sfinteri
- disturbi cognitivi
Non di rado questi stessi sintomi sembrano regredire spontaneamente, nell’arco di qualche settimana o mese.
E’ un aspetto della malattia che disorienta, che lascia pensare di avere avuto solo malesseri passeggeri, e il malato potrebbe quindi non stimare adeguatamente la gravità della sua situazione.
Attualmente le terapie sono formulate per curare la forma di sclerosi multipla detta recidivante remittente, dove appunto il fenomeno ha una andamento a fasi alterne.
In ogni caso i trattamenti prevedono l’impiego di farmaci immunosoppressivi o immunomodulanti.
Dunque si tratta sempre e solo di intervenire cercando di annullare, o quantomeno ridurre fortemente, la presenza di #interleuchine (sostanze proteiche che scatenerebbero la risposta del sistema immunitario).
Si agisce inoltre contro il #cortisolo, impedendogli di portare i TH17 (visti all'inizio) dai tessuti interni a quelli periferici, come il cervello.
Le caratteristiche di queste terapie sono il loro stesso limite: NON VIENE IN ALCUN MODO RICERCATA LA CAUSA, E VIENE SEMPLICEMENTE SOPPRESSO IL SEGNALE CHE CI AVVERTE DI UN PROBLEMA.
Non solo.
La scotto da pagare per ottenere una riduzione dei sintomi è la presenza di FORTI EFFETTI COLLATERALI, nondimeno un elevato costo degli stessi farmaci, i quali tra l’altro, già dichiarano di perdere efficacia nel tempo (causa adattamento dell’organismo), E COSTRINGERANNO IL MALATO AD UNA NUOVA RICERCA DI SOLUZIONI ANCORA PIU’ POTENTI.
Credo che se la nostra analisi cambiasse ambito, potremmo capire che la vera responsabilità della malattia risiede nello stravolgimento di funzione del sistema immunitario, in particolare nel COMPORTAMENTO ANOMALO della classe di linfociti detta TH17, a sua volta frutto di altre alterazioni, che vedremo.
A riguardo si è potuto osservare che, a questo fenomeno, si aggiunge lo sviluppo abnorme di #candidaalbicans, un fungo normalmente presente nell’intestino, con compiti legati alla digestione degli zuccheri.
UN ECCESSO DI ALIMENTI A BASE GLUCIDICA ne scatena la evidente propagazione incontrollata, alla quale l’organismo tenta di porre un freno tramite il sistema immunitario, inviando linfociti TH1.
A questi presto subentreranno i TH17, che sono proprio i maggiori antagonisti della candida, e che sono anche i responsabili, come visto prima, degli effetti tipici della SM.
Una alimentazione ricca di carboidrati produce anche un altro effetto negativo per il malato di sclerosi multipla, dovuto alla forte produzione di insulina.
Questo ormone porta, tra le altre conseguenze, a generare un altro ormone, l’#aldosterone, il quale va a trattenere il cloruro di sodio (sale da cucina) e l’acqua nel sangue.
La ritenzione idrica che ne deriva, provoca anche l’attivazione delle pompe sodio/potassio nelle cellule, che permettono di condurre all’interno della cellula questa soluzione salina.
Sono queste le condizioni, ancora una volta, che permettono ai TH17 di stravolgere la loro funzione e di generare le condizioni adatte alla sclerosi multipla.
Quando la cellula viene inondata dal flusso si rigonfia, e questo fenomeno segnala al sistema immunitario la necessità di inviare sul posto proprio i TH17.
Inoltre, il trasferimento di fluidi all’interno della cellula permette anche al glucosio di penetrarvi, pur IN ASSENZA DI RECETTORI ADATTI A CAPTARE GLI ZUCCHERI.
Ugualmente, il cortisolo, è in grado di dare il suo contributo agli eventi sopra descritti, essendo a sua volta responsabile della chiamata in causa di TH17.
Ricordiamo che il cortisolo dipende largamente da una condizione di stress psico fisico dell’individuo, e indubbiamente un malato di sclerosi multipla vive una situazione fortemente critica sotto questo aspetto.

Quindi è come se il cortisolo alimentasse se stesso, andando ad influenzare negativamente anche la produzione di #serotonina nel cervello (a questa sono delegati importanti processi fisiologici come il ciclo sonno/veglia, il senso di fame/sazietà, la motilità intestinale, il tono dell'umore, la memoria).
Credo, a questo punto, che si sia piuttosto chiaramente delineato il quadro entro cui si concretizzano le cause che porteranno alla manifestazione della sclerosi multipla.
Se prestiamo la giusta attenzione a tali processi, scopriamo che sono TUTTI LEGATI AL TIPO DI ALIMENTAZIONE CHE SI SCEGLIE DI SEGUIRE, e ritengo anche che l'alimentazione sia di DECISIVA IMPORTANZA nel trattare efficacemente E SENZA EFFETTI COLLATERALI, tale patologia.
Una importante annotazione aggiuntiva riguarda a tale proposito la mielina, la speciale guaina nervosa che viene aggredita e distrutta nella sclerosi multipla, e che è poi all’origine dei problemi.
La sua formazione, che avviene in alcune cellule predisposte (gli oligodendrociti), richiede ACQUA PER IL 40% E LIPIDI PER LA QUASI TOTALITA’ DELLA RESTANTE QUOTA, DI CUI BEN 80% E' RAPPRESENTATA DA COLESTEROLO.
Ebbene, nei regimi alimentari suggeriti ai malati di SM non si pone mai la necessaria attenzione all’aspetto della idratazione, ma è evidente che CON POCA ACQUA IN CIRCOLO UNA DELLE MATERIE PRIME PER COSTRUIRE MIELINA VIENE AD ESSERE CARENTE.
In secondo luogo, il consumo di alimenti di origine animale viene sconsigliato o demotivato, non tenendo conto che E’ PROPRIO IN TALI ALIMENTI CHE TROVIAMO UNA VALIDA FONTE DI COLESTEROLO.
Quindi che si può fare?
- Idratarsi convenientemente nell’arco della giornata (un bicchiere di acqua ogni ora)
- Consumare cibi di origine animale che sono una naturale fonte di colesterolo
- Rimuovere dalla dieta i cibi ad alto contenuto glucidico.
Aggiungo poi che alcuni integratori possono incrementare la capacità dell’organismo di riprendere il suo naturale equilibrio, e sono:
- vit D (ne parlo qui http://www.studiopersonaltrainer.it/allergie_malesseri_verita.htm)
- melatonina
- tribulus terrestris
- teanina
- ginseng
- schisandra

 

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