La sclerosi multipla presenta nel 15% dei casi un
decorso progressivo che attualmente non viene ritenuto curabile, mentre
per il restante 85%, del tipo recidivante remittente, si attuano vari tipi
di trattamento.
Cosa è la sclerosi multipla? La medicina
riconosciuta non è in grado di attribuire una origine certa alla malattia,
e ci spiega semplicemente che si tratta di una combinazione di fattori
ambientali e di fattori genetici, inserendola quindi nel gruppo delle
malattie multifattoriali. Se desideriamo invece capirla meglio e
ragionare su una possibile soluzione, è necessario sapere che si tratta di
una malattia autoimmune, cioè collegata ad un comportamento deviato del
sistema immunitario, il quale avvia un processo infiammatorio localizzato
in alcuni focolai sparsi nel cervello, dove si addensano grandi quantità
di TH17, linfociti specifici la cui azione dovrebbe aiutare altre cellule
a riparare i danni locali. In questo caso i TH17 hanno invece un
comportamento non previsto, e si trovano di fatto a danneggiare le
cellule. Si vengono a formare dei foruncoli che tendono ad annidarsi
negli strati più profondi del cervello, che sono solcati da gruppi di
filamenti nervosi. I focolai circondano e aggrediscono i fasci
nervosi, creando ostacolo alla trasmissione degli impulsi.
Tecnicamente l’infiammazione arreca danno alla
#mielina (guaina di rivestimento dei neuroni) e distrugge anche le cellule
che la producono (#oligodendrociti). Dunque, a quel punto, l’impulso
elettrico che dovrebbe raggiungere un certo muscolo del corpo si arresta,
e il comando che doveva trasmettere a quel muscolo non verrà mai
consegnato. La giovane età dei soggetti colpiti ci dice che in quella
fase della vita il sistema immunitario è particolarmente attivo, essendo
nella fase di sua massima espressione, e che una disfunzione a suo carico
riversa effetti dirompenti sulla persona. E’ quindi molto importante
rendersi conto sin da subito se i sintomi che vengono accusati possono
ascriversi a tale patologia, ed eventualmente impostare una adeguata
terapia di difesa. Sotto un elenco di sintomi maggiormente ricorrenti:
- disturbi sensitivi - cali nelle prestazioni di forza muscolare -
disturbi di equilibrio - disturbi della vista - difficoltà nel
controllo degli sfinteri - disturbi cognitivi Non di rado questi
stessi sintomi sembrano regredire spontaneamente, nell’arco di qualche
settimana o mese. E’ un aspetto della malattia che disorienta, che
lascia pensare di avere avuto solo malesseri passeggeri, e il malato
potrebbe quindi non stimare adeguatamente la gravità della sua situazione.
Attualmente le terapie sono formulate per curare la forma di sclerosi
multipla detta recidivante remittente, dove appunto il fenomeno ha una
andamento a fasi alterne. In ogni caso i trattamenti prevedono
l’impiego di farmaci immunosoppressivi o immunomodulanti. Dunque si
tratta sempre e solo di intervenire cercando di annullare, o quantomeno
ridurre fortemente, la presenza di #interleuchine (sostanze proteiche che
scatenerebbero la risposta del sistema immunitario). Si agisce inoltre
contro il #cortisolo, impedendogli di portare i TH17 (visti all'inizio)
dai tessuti interni a quelli periferici, come il cervello. Le
caratteristiche di queste terapie sono il loro stesso limite: NON VIENE IN
ALCUN MODO RICERCATA LA CAUSA, E VIENE SEMPLICEMENTE SOPPRESSO IL SEGNALE
CHE CI AVVERTE DI UN PROBLEMA. Non solo. La scotto da pagare per
ottenere una riduzione dei sintomi è la presenza di FORTI EFFETTI
COLLATERALI, nondimeno un elevato costo degli stessi farmaci, i quali tra
l’altro, già dichiarano di perdere efficacia nel tempo (causa adattamento
dell’organismo), E COSTRINGERANNO IL MALATO AD UNA NUOVA RICERCA DI
SOLUZIONI ANCORA PIU’ POTENTI. Credo che se la nostra analisi cambiasse
ambito, potremmo capire che la vera responsabilità della malattia risiede
nello stravolgimento di funzione del sistema immunitario, in particolare
nel COMPORTAMENTO ANOMALO della classe di linfociti detta TH17, a sua
volta frutto di altre alterazioni, che vedremo. A riguardo si è potuto
osservare che, a questo fenomeno, si aggiunge lo sviluppo abnorme di
#candidaalbicans, un fungo normalmente presente nell’intestino, con
compiti legati alla digestione degli zuccheri. UN ECCESSO DI ALIMENTI
A BASE GLUCIDICA ne scatena la evidente propagazione incontrollata, alla
quale l’organismo tenta di porre un freno tramite il sistema immunitario,
inviando linfociti TH1. A questi presto subentreranno i TH17, che sono
proprio i maggiori antagonisti della candida, e che sono anche i
responsabili, come visto prima, degli effetti tipici della SM. Una
alimentazione ricca di carboidrati produce anche un altro effetto negativo
per il malato di sclerosi multipla, dovuto alla forte produzione di
insulina. Questo ormone porta, tra le altre conseguenze, a generare un
altro ormone, l’#aldosterone, il quale va a trattenere il cloruro di sodio
(sale da cucina) e l’acqua nel sangue. La ritenzione idrica che ne
deriva, provoca anche l’attivazione delle pompe sodio/potassio nelle
cellule, che permettono di condurre all’interno della cellula questa
soluzione salina. Sono queste le condizioni, ancora una volta, che
permettono ai TH17 di stravolgere la loro funzione e di generare le
condizioni adatte alla sclerosi multipla. Quando la cellula viene
inondata dal flusso si rigonfia, e questo fenomeno segnala al sistema
immunitario la necessità di inviare sul posto proprio i TH17. Inoltre,
il trasferimento di fluidi all’interno della cellula permette anche al
glucosio di penetrarvi, pur IN ASSENZA DI RECETTORI ADATTI A CAPTARE GLI
ZUCCHERI. Ugualmente, il cortisolo, è in grado di dare il suo
contributo agli eventi sopra descritti, essendo a sua volta responsabile
della chiamata in causa di TH17. Ricordiamo che il cortisolo dipende
largamente da una condizione di stress psico fisico dell’individuo, e
indubbiamente un malato di sclerosi multipla vive una situazione
fortemente critica sotto questo aspetto.
Quindi è come se il cortisolo alimentasse se
stesso, andando ad influenzare negativamente anche la produzione di
#serotonina nel cervello (a questa sono delegati importanti processi
fisiologici come il ciclo sonno/veglia, il senso di fame/sazietà, la
motilità intestinale, il tono dell'umore, la memoria). Credo, a questo
punto, che si sia piuttosto chiaramente delineato il quadro entro cui si
concretizzano le cause che porteranno alla manifestazione della sclerosi
multipla. Se prestiamo la giusta attenzione a tali processi, scopriamo
che sono TUTTI LEGATI AL TIPO DI ALIMENTAZIONE CHE SI SCEGLIE DI SEGUIRE,
e ritengo anche che l'alimentazione sia di DECISIVA IMPORTANZA nel
trattare efficacemente E SENZA EFFETTI COLLATERALI, tale patologia. Una
importante annotazione aggiuntiva riguarda a tale proposito la mielina, la
speciale guaina nervosa che viene aggredita e distrutta nella sclerosi
multipla, e che è poi all’origine dei problemi. La sua formazione, che
avviene in alcune cellule predisposte (gli oligodendrociti), richiede
ACQUA PER IL 40% E LIPIDI PER LA QUASI TOTALITA’ DELLA RESTANTE QUOTA, DI
CUI BEN 80% E' RAPPRESENTATA DA COLESTEROLO. Ebbene, nei regimi
alimentari suggeriti ai malati di SM non si pone mai la necessaria
attenzione all’aspetto della idratazione, ma è evidente che CON POCA ACQUA
IN CIRCOLO UNA DELLE MATERIE PRIME PER COSTRUIRE MIELINA VIENE AD ESSERE
CARENTE. In secondo luogo, il consumo di alimenti di origine animale
viene sconsigliato o demotivato, non tenendo conto che E’ PROPRIO IN TALI
ALIMENTI CHE TROVIAMO UNA VALIDA FONTE DI COLESTEROLO. Quindi che si
può fare? - Idratarsi convenientemente nell’arco della giornata (un
bicchiere di acqua ogni ora) - Consumare cibi di origine animale che
sono una naturale fonte di colesterolo - Rimuovere dalla dieta i cibi
ad alto contenuto glucidico. Aggiungo poi che alcuni integratori
possono incrementare la capacità dell’organismo di riprendere il suo
naturale equilibrio, e sono: - vit D (ne parlo qui
http://www.studiopersonaltrainer.it/allergie_malesseri_verita.htm) -
melatonina - tribulus terrestris - teanina - ginseng -
schisandra
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