Energia infinita

Carboidrati: il solito sistema!

L’uso di bevande a base zuccherina, con alcuni minerali e vitamine in dispersione, come i vari “…gade”, è diventato molto diffuso tra gli sportivi, convinti dalla pubblicità che questa pratica sia una facile ed efficace opportunità per ricaricarsi di energia.
Qualcuno potrebbe tuttavia cominciare ad accorgersi che quella miscela liquida altro non è che acqua colorata e zuccherata, con ben poche chance di riaccendere la fiamma energetica nel nostro organismo. E' addirittura più facile che la performance venga ostacolata dalla assunzione di tali bevande, per il semplice fatto che la loro caratteristica "isotonica" non lo sia per niente, e che il passaggio attraverso l'intestino crei in realtà ritardi nell'assorbimento, con ovvi immaginabili problemi.

bevande energetiche

Una spettacolare alternativa

Alcuni atleti di endurance, sia a livello amatoriale che agonistico, testimoniano che il passaggio a regimi tipo “low carb” sta permettendo loro di migliorare la prestazione. E anche per noi che non siamo atleti da gara è certo utile comprendere il meccanismo che permette il ribaltamento di alcune convinzioni molto diffuse.
La prima cosa da sapere è che il passaggio da un regime “high carb” ad uno “low carb” richiede un certo periodo di adattamento prima di produrre i suoi benefici. Il nostro corpo è talmente condizionato ad assumere regolarmente zuccheri di varia natura, che indurlo ad utilizzare come fonte energetica primaria i grassi al posto dei carboidrati può richiedere da alcune settimane a qualche mese. Dipende dalle caratteristiche dell’individuo. Quello che è già chiaro è che, quando l’adattamento è a pieno regime, le prestazioni sportive non vengono intaccate, e, anzi, viene enfatizzata la durata della prestazione con un evidente assenza dei fenomeni di calo improvviso.

I tipici effetti legati a picchi di glicemia seguiti dal repentino successivo abbassamento della prestazione a causa delle ondate insuliniche non si verificano più. Importa sottolineare che le riserve glucidiche sono decisamente limitate (fisicamente) nell'organismo, e si trovano parte nel fegato e parte proprio nei distretti muscolari. l loro esaurimento è pressochè una certezza nel giro di pochi minuti (compatibilmente con il regime di attività scelto) e solo un "rabbocco" continuo può permettere, almeno in parte, la prosecuzione dell'attività.

antiossidante

E' evidente invece che le riserve di grasso sono decisamente più abbondanti, presenti un pò ovunque nell'organismo, e con un valore energetico doppio, a parità di peso (1 gr di carboidrati = 4 calorie, 1 gr di grassi = 9 calorie). Quindi non cè storia. Riuscire ad attivare la cosiddetta "via lipidica" è senz'altro il miglior regalo che possiamo fare ai nostri muscoli e alla nostra prestazione sportiva.
Inoltre, secondo uno studio condotto dal dott. Stephen Phinney, della Davis Università della California, quando il corpo si adatta ad utilizzare le riserve di grasso come carburante abituale diventa molto più efficiente e rende l’atleta “a prova di esaurimento”.
Un secondo aspetto da non sottovalutare è che viene incrementata la reattività dell’organismo nell’affrontare gli stress ossidativi e i fenomeni di invecchiamento grazie alla aumentata capacità antinfiammatoria.