Endorfine e Cardio Fitness
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Stiamo esagerando |
Il cardio fitness è ancora il re delle attività
di palestra. Nonostante siano innumerevoli gli studi che mostrano la
superiorità di un sistema di allenamento che privilegi brevi sedute
intense, in modalità circuito, con esercizi funzionali per tutto il
corpo, è molto più facile trovare qualcuno che si danna l’anima con
esercizi cardio di lunga durata...
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Qualcosa di intrinsecamente stimolante
nel fare attività di resistenza attira molte persone. Inizialmente il
cardio fitness è un modo facile per cercare di perdere peso, poi, nel
tempo, alcuni ci si appassionano profondamente e diventa molto più di
questo. Le sedute diventano sempre più lunghe, più gravose, ed anche
sgradevoli per alcuni versi, ma non si torna indietro. La perdita di peso
non è più tra gli obiettivi, ora lo scopo è provare quelle sensazioni che
dopo l’esercizio giungono dal profondo del tuo organismo, e ti fanno
sentire incredibilmente bene… Sono le endorfine. Si tratta di sostanze
che il nostro organismo produce in conseguenza di forti stress fisici,
tipicamente nelle sedute di allenamento particolarmente impegnative, e che
raggiungono il cervello come un fiume. Lo inondano di sensazioni piacevoli
come alcune droghe (morfina e oppio) sono in grado di fare. Le endorfine
hanno proprietà analgesiche e ciò ne spiega il rilascio proprio in
conseguenza di attività fisiche estenuanti. Il piacere che ne deriva porta
spesso il soggetto ad avere un comportamento patologico con la pratica di
attività fisica ben oltre i livelli di salute e benessere.
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Alcuni studi provano che lo stato di euforia conseguente all’esercizio
molto intenso porta ad una dipendenza vera e propria nei confronti
dell’attività fisica svolta, innescando un percorso vizioso molto simile
alle condizioni di dipendenza da stupefacenti. E come accade per le
droghe, si perde di vista la vera natura del nostro obiettivo di
benessere, e ci si abbandona ad esagerazioni di ogni tipo, con l’evidenza
di danni e guasti al nostro corpo e alla nostra mente. |
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E’ nota al riguardo la propensione di chi corre ad affrontare ancora
chilometri e chilometri di strada nonostante perdurino malesseri di varia natura, anche
gravi (crampi continui, ferite che non rimarginano, solette plantari
piagate, infiammazioni croniche, usura articolare, insonnia, debolezza,
marcata sensibilità ad agenti virali, ecc.). Quindi attenzione a
confondere il benessere e il desiderio di una condizione di forma migliore
con la ricerca di uno stato di eccitazione più o meno costante. Si ottiene
l’unico effetto di allontanare per qualche tempo le preoccupazioni che
certamente affollano la nostra mente, ma che torneranno rinvigorite e
numerose più che mai. In un simile stato è facile cadere nella trappola del
“più faccio, meglio sto!”. A quel punto sarà invece sempre più difficile
riconoscere cosa fa veramente bene a noi stessi e cosa invece ci
danneggia. |
COME USCIRE DAL TUNNEL DELLE ENDORFINE? |
Temiamo di essere tra coloro che abusano dell'effetto endorfine?
- Anzitutto prendiamone atto. Ciò che stiamo facendo non va esattamente
nella direzione di un sano benessere, ed anzi, insistendo con questa
condotta, andremo incontro a complicazioni da non sottovalutare;
- Indirizziamoci verso la pratica di attività a basso impatto (come
il semplice camminare) che innescherà un metabolismo dei lipidi molto
efficace, manterrà il nostro umore più stabile, stabilizzerà il nostro
regime cardiaco, e non metterà in crisi l’intero sistema;
- Programmiamo 2 (max 3) sedute a settimana di breve durata (20
minuti circa) costruite su sequenze di esercizi di tipo funzionale,
gravosi ma brevi, in grado di stimolare una risposta di tipo ormonale
molto redditizia e con una coda metabolica di oltre 2-3 ore;
- A rotazione inseriamo nel protocollo di allenamento delle sedute
aerobiche “A Intervalli” (periodi di intensità massima seguiti da
periodi di intensità minima) con durata complessiva di circa 10
minuti;
- Quotidianamente pratichiamo esercizi di stretching per le diverse
aree muscolari.
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