Se parliamo di benessere e salute il pensiero va
automaticamente alla dieta attenta, all'esercizio fisico, e a tutte quelle
attenzioni che nell'arco della giornata possiamo avere per ottenere questo
obiettivo. Il fattore
riposo, in particolare il sonno, non viene spesso neanche minimamente considerato come
elemento determinante per una ottima condizione di salute. Ed è anche
vero che in
effetti non è semplice stabilire quante siano le ore di sonno necessarie a
promuovere un buono stato di salute. Diversi studi al riguardo hanno
fornito risultati discordanti.
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L'Università del Surrey (contea dell'Inghilterra sud orientale), ad
esempio, ha effettuato una analisi sul sonno di 26 persone, divise in due
gruppi. Il primo gruppo ha dormito meno di 6 ore per notte, mentre il
secondo ha dormito per 10 ore. Il test ha avuto la durata di una
settimana. Al termine di tale periodo il gruppo con meno di 6 ore di sonno
per
notte ha evidenziato alcune disfunzioni genetiche. In particolare i geni
responsabili della produzione di proteine per la riparazione dei tessuti
nel corpo, e l'efficienza dei processi metabolici, mostravano evidenti
segni di compromissione. E' piuttosto facile intuire che qualora si rimanga privati
di sonno a sufficienza per un periodo di tempo prolungato, nel nostro
corpo possano aumentare i rischi di sviluppare problemi di salute. Per non parlare poi del fallimento nella perdita di grasso
(ricordiamo che nella fase notturna dedicata al sonno si verifica il maggiore consumo di grasso). Si potrebbe
quindi anche ritenere che dormire di più porterebbe ad un migliore stato di
salute? Non è di questo parere il dott. Kripke della UCSD (Università
della California, San Diego), il quale ha
analizzato i risultati di uno studio condotto dalla American Cancer
Society, nell'ambito di misure di prevenzione a medio/lungo termine, con dati raccolti su un campione
di 1,1 milioni di persone, tra il 1982-1988. L'enorme quantità di dati ha
richiesto quasi due decenni per concretizzare una valutazione complessiva.
Tra gli altri, nel dettaglio sono anche stati valutati i rischi per la salute connessi ad
un certo numero di ore di sonno per notte. E i risultati stupiscono. Lo
studio ha mostrato che le persone che dormono sette ore per notte hanno il
miglior tasso di sopravvivenza. Con una sola ora in più (otto ore invece di
sette) tale risultato viene totalmente capovolto, e il tasso di
sopravvivenza è addirittura inferiore rispetto alle persone che dormono 5
o 6 ore a notte. La correlazione tra l'avere una salute ottimale e la
massimizzazione nella perdita di grasso trova in questo caso ulteriore
riscontro. Il gruppo con il più alto tasso di sopravvivenza (che dormiva 7
ore per notte) ha evidenziato i valori migliori nei parametri legati alla
condizione di salute, in associazione ad una ottimale funzione metabolica.
E' dunque molto importante riuscire ad avere un sonno pieno e regolare.
Alcuni suggerimenti possono aiutare a trovare la giusta dimensione in tal
senso.
- Assumere un integratore di magnesio quotidianamente;
- Aumentare in proporzione la presenza di grassi nel pasto serale;
- Consumare un cucchiaino di miele grezzo prima di coricarsi;
- Una tazza di bevanda calda (senza caffeina) può aiutare a placare
l'ansia e favorire il sonno;
- Evitare stimolazioni forti prima di coricarsi (come ad esempio la
visione di film horror);
- Tenere una completa oscurità nell'ambiente in cui si dorme, anche
una luce parziale può notevolmente disturbare il sonno;
- Cercare di coricarsi per le 23.00 (in questa fascia oraria si
avvia un sonno di migliore qualità).
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