SCHIAVI DEL CIBO |
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La dipendenza è confermata... |
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I risultati di un nuovo studio, condotto presso l’università del Michigan (USA) sulle abitudini alimentari di uomini e donne di età compresa tra 20 e 50 anni, con differente professione ed estrazione sociale, ha riconfermato le ipotesi spesso teorizzate sulla dipendenza da cibo. Tale occasione ha permesso di evidenziare quali sono i cibi che esercitano particolare attrazione su alcune aree del cervello, e che sono in grado di determinare una dipendenza vera e propria. | |
Gli alimenti altamente trasformati, e cioè quelli che prima di arrivare al consumo subiscono vari passaggi e modifiche di tipo industriale sulla loro natura, sono REALMENTE CAPACI DI INNESCARE LA DIPENDENZA. Sono particolarmente attivi in tal senso gli alimenti CHE VENGONO ADDIZIONATI DI ZUCCHERI, FARINE, GRASSI IDROGENATI. Per gli alimenti consumati così come si trovano in natura, o che in ogni caso non subiscono trattamenti volti a modificarne la struttura e le caratteristiche organolettiche, non si evidenziano fenomeni simili di dipendenza. Le persone che sono in sovrappeso, ma anche i soggetti che definiamo “finti magri”, sono particolarmente esposte a questo rischio di dipendenza da cibo. In loro si ritrova una specie di “predisposizione” a farsi catturare dalle proprietà gratificanti che questi cibi modificati mostrano di avere. La particolare suscettibilità a cambiamenti di umore ne è un segnale spesso comune. L’aspetto che più desta preoccupazione è la decisa facilità con cui questi cibi possono conquistare palati (e menti) non ancora ben strutturati, come possono essere quelli dei bambini. E’ subito chiaro il grande rischio per la salute di questi soggetti che, ancora molto giovani, si troveranno inconsapevolmente portati a consumare certi tipi di alimenti per anni, con gravi ripercussioni sulla propria salute (vedi tutta la serie di malattie del metabolismo). Se dovesse capitare anche a te di trovarti in questa condizione, e desiderassi iniziare a rivedere le tue abitudini, anche comprendendo che probabilmente molti malesseri attuali si possono associare a quello stile alimentare, possiamo individuare alcuni punti di una possibile strategia. 1) Rimuovere, ovviamente, i cibi che fanno parte delle nostre scelte abituali e che ora capiamo essere proprio quei cibi altamente manipolati e “arricchiti” di sostanze in grado di stravolgere la nostra sensibilità, il nostro gusto, e anche le nostre decisioni; 2) Procedere con la progressiva sostituzione di questi alimenti con altri non artefatti e il più possibile vicini alla loro natura (come verdure crude, carne ai ferri, uova, pesce, frutta, ecc.) 3) Praticare attività fisica con esercizi funzionali, pensati cioè per coinvolgere più distretti muscolari possibili insieme. In tale modalità il corpo produce endorfine, sostanze in grado di creare sensazioni di benessere e di gratificazione, in sostituzione di quelle che i cibi “della dipendenza” generano, e che legano poi a sé i consumatori; 4) Introdurre nella propria dieta un nutraceutico come il fungo Ganoderma Lucidum. Questo ha, tra gli oltre 400 principi attivi di cui si compone, anche sostanze alcaloidi in grado di favorire il rilassamento e la sensazione di piacere che artificialmente creano i cibi spazzatura. Inoltre la presenza di citocromo p450, un gruppo di enzimi particolarmente attivi, permette al fegato di ripulirsi e rigenerarsi, a fronte di un grande affaticamento tipico di regimi alimentari con forte presenza di alimenti trasformati.
Nota Importante. Per coloro che decidono di sperimentare la terapia naturale a base di fungo ganoderma, è necessario sapere che il fungo deve essere coltivato secondo una precisa metodologia e in specifiche aree geografiche, e che i procedimenti con i quali vengono ricavate le polveri dal fungo sono DETERMINANTI nel mantenere (o perdere) i principi attivi di cui sopra. Quindi i procedimenti estrattivi che impiegano solventi chimici utili a massimizzare la resa del prodotto di partenza, ANNIENTANO la biodisponibilità delle sostanze contenute, e diventano altresì un PERICOLO PER LA SALUTE, in quanto i residui di lavorazione rimangono “intrappolati” nella struttura chimico fisica del fungo. Questo accade anche quando si certifica che il fungo viene coltivato secondo Metodo Biologico. Deve infatti essere chiaro che, se un fungo di buona qualità, come si ritiene sia quello sottoposto a trattamento biologico, viene poi lavorato aggressivamente nella fase di estrazione, PERDE COMUNQUE OGNI PREROGATIVA E CAPACITA’ TERAPEUTICA. Ho valutato quindi con attenzione le varie proposte, e le relative specifiche di produzione di varie aziende presenti sul mercato del ganoderma, ed ho verificato che l’unica a fare della TOTALE GENUINITA’ del prodotto finale, un preciso obiettivo aziendale, è la DXN. Non a caso il nome DXN esprime nella lingua madre (il cinese) , i concetti di AFFIDABILITA’, ONESTA’, VIRTU’. Se intendi dunque apprezzare fino in fondo gli effetti che può generare su di te, sui tuoi disturbi, sulla tua salute complessiva, un prodotto naturale, di storia millenaria, e realizzato secondo precisi standard di eccellenza, come il Ganoderma Lucidum, contattami qui, oppure al 327 7343859. Potrai avere le informazioni di cui hai bisogno per conoscerlo fino in fondo, e capire perché funziona. |
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