Come funziona il Reiki

Devo ammettere che ogni volta mi si presenta un'occasione per somministrare un trattamento, anche di pochi minuti, mi investe sempre una grande sorpresa, durante e al termine.
Quella energia è forte e immediata sempre, la senti fluire dalle mani concretamente, vorticosa e inarrestabile. E' davvero una sensazione meravigliosa. E nonostante l'abbia provato più e più volte, il mio stupore resta sempre grande, come e più di quello della persona che si avvicina al trattamento Reiki per la prima volta.

mani reiki

ADOTTARE IL GIUSTO ATTEGGIAMENTO.
Come anticipato l'energia è forte e costante, ma fondamentale resta l'atteggiamento di chi decide di affidarsi al Reiki. Il paziente deve prepararsi nel suo intimo a voler sanare le proprie disarmonie, i propri malesseri. Se della sua malattia ha invece fatto un sistema per guadagnarsi l'attenzione e la commiserazione altrui, perchè teme di perdere il rapporto con gli altri, allora il Reiki ottiene poco effetto. Per prima cosa è quindi importante chiarire a se stessi che si desidera guarire profondamente e convintamente.

LA PSICHE HA UN RUOLO IMPORTANTE QUANTO LO HA IL CORPO.
Siamo esseri di natura fisica e psichica allo stesso tempo. Dedicare risorse totalmente ad un solo aspetto o solo all'altro sarebbe un errore. Il Reiki favorisce i processi vitali e questo ben si associa a tutte le azioni che, anche sul piano fisico, ci permettono di riguadagnare equilibrio e armonia. Importante quindi dedicarsi anche alla pratica sportiva, il gioco dinamico e attivo, gli hobby. Uguale importanza rivestono il dialogo con gli altri e la cura nelle proprie scelte alimentari. Ovvio affermare che tabagismo e alcol ci portano invece nella direzione opposta.

IL REIKI NON ANNULLA LE ENERGIE NEGATIVE.
Il Reiki non ha come obiettivo proteggere dagli influssi negativi. Il negativo in questo caso viene erroneamente interpretato. Quando riteniamo che qualcosa o qualcuno abbia su di noi un influsso negativo, dobbiamo invece pensare che si tratta semplicemente di situazioni, cose, e/o persone che non ci risultano graditi. Questi vivono di una vibrazione, una frequenza, lontane dalla nostra, non in sintonia, e risultano solo incompatibili con il nostro stato di benessere. E' più semplice e risolutivo in tali casi tenersi lontani da simili circostanze. Se la nostra attenzione dovesse concentrarsi ancora una volta sulle cose che temiamo saremmo proprio noi a fornire loro la forza per ostacolarci. Così facendo infatti aumentiamo la nostra sensibilità e ricettività verso questi elementi, che riteniamo ostili e che lavorano contro di noi, alimentati proprio da noi. La paura, quando ci si presenta, deve essere affrontata direttamente, evitando di farsi rincorrere da essa. Se non riuscissimo a farlo, decidendo di svicolare ogni volta, la nostra personalità ne verrebbe sminuita, e, alla fine, ogni nostra capacità ne risulterebbe impoverita.

LA MEDITAZIONE FAVORISCE NETTAMENTE IL FLUSSO DI ENERGIA.
Desidero chiarire che quando si parla di meditazione non è necessario chiudersi in un monastero e rimanere impalati per ore con lo sguardo nel vuoto. La meditazione è qualcosa che possiamo effettuare ogni giorno, in qualunqe momento della giornata, e con facilità. E' semplicemente sufficiente acquisire maggiore consapevolezza di ciò che stiamo facendo in quel preciso momento. Questo significa avere più dedizione per ciò che facciamo. Sembra una banalità, ma davvero non lo è. Rendiamoci conto di quante volte, ad esempio, siamo distratti mentre consumiamo uno dei pasti della giornata. I pensieri galoppano attraverso la nostra mente, voci diverse dalla nostra si mescolano, la tv accesa continua a distrarci. Ecco cosa accade. Basterebbe invece masticare il nostro boccone ponendo più attenzione ai sapori del cibo, alla frammentazione che di esso avviene in bocca, all'ammorbidimento degli alimenti che avviene per effetto della saliva, alla soddisfazione gustativa per il palato, agli odori che fluttuano dalla bocca al naso, ecc. E' facile a questo punto rendersi conto che la nostra consapevolezza aumenterebbe. Aumenterebbe quindi la nostra attenzione verso ciò che stiamo realmente facendo in quel momento, e null'altro. La nostra mente agirebbe come un semplice operatore e smetterebbe di agire in modo autonomo e incondizionato. Si arresterebbero quei processi di confusione e disorientamento che sconvolgono e dissipano le nostre energie interiori.
Questa è già meditazione.

ONESTA' E CHIAREZZA NEI PROPRI OBIETTIVI.
Il Reiki favorisce nettamente gli sforzi concreti di chi lavora per trovare una soluzione personale di felicità, di benessere, e di successo, nel proprio cammino. Tale impegno deve rispettare le nostre inclinazioni più vere, la nostra più intima natura, giacchè se dovessimo inseguire un ideale di forma e successo non confacente alle nostre caratteristiche, il Reiki poco effetto potrebbe ottenere. Addirittura ne aumenterebbe l'evidenza e sottolineerebbe ogni incongruenza.
A quel punto rimane a noi, e solo a noi, l'iniziativa per compiere nuove scelte, nuove azioni, atte a modificare la nostra traiettoria e a identificare con precisione il nostro vero e sano obiettivo.
Solo in tal caso il Reiki potrà aiutarci, accelerando il nostro processo di emancipazione.

Testi e ricerche tematiche a cura di Stefano Bertoloni,