Autovalutazione e determinazione |
Oltre a tenacia e determinazione le persone di
successo usano un altro strumento: la autovalutazione. Questi individui
non solo lavorano auspicandosi fermamente che i frutti delle loro fatiche prima o poi
arriveranno, ma partecipano sempre attivamente e criticamente ad ogni evento della
propria esistenza, e si pongono ogni volta una domanda: “ciò che sto facendo
va nella giusta direzione per me, è utile alle mie esigenze? “. |
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E si
mettono costantemente nella condizione di rivedere la propria rotta se necessario,
intervenendo appena ne avvertono l'urgenza. Non si assestano sul binario e
pregano semplicemente che tutto vada per il meglio. Sono in grado di
rivedere i propri convincimenti e rivederne le decisioni di
conseguenza, quando
questo prospetta un miglioramento della loro situazione. Non temono di
apparire incoerenti o scostanti, è ben più importante mantenere il
timone della rotta verso il miglioramento della propria condizione,
che non conservare l'inutile baluardo della coerenza a tutti i costi. |
RICONOSCIAMO IL NOSTRO TALENTO. E l'arma più potente di cui
disponiamo, oltre ad una sana autocritica, è sempre quella speciale
sensibilità verso le nostre abilità innate. Se per anni ho lavorato
come ragioniere, ma sento che il rigore dei conti mi va stretto, e ho
ormai chiaro che il mio è un talento creativo, portato a costruire,
elaborare, inventare e ho la passione per la cucina, posso ora
decidere di seguire la via della ristorazione, magari dando basi più
solide alle mie competenze con un corso specializzato. Lo voglio fare! |
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Il fatto è che, in ogni caso, sono io a stabilire il nuovo
corso della mia vita, senza eccessive riflessioni sui
possibili effetti del cambiamento. Non ci sarà alcun trauma,
avvertirò solo la sensazione di nutrire con più cura la parte
più intima di me, con le cose che ho sempre amato e che scopro
solo ora essere la parte vera ed integrante del mio destino.
Lo sforzo più grande sarà solo di accettare che la via
migliore per me è proprio questa, ed anche i malesseri che
certamente nel tempo si sono instaurati nel mio organismo in
conseguenza di una forzatura della mia personalità (facevo il
ragioniere ma sono un creativo) tenderanno a dissolversi, non
più alimentati dalla incongruenza tra ciò che divento e ciò
che sono. Dopo tutto, anche per i soggetti più restii a
pensarlo, è cosa accettata
che il nostro è un futuro di evoluzione, e l’evoluzione passa attraverso il
cambiamento. Volersi arroccare su posizioni che i fatti
dimostrano non essere più di beneficio per noi è semplicemente cosa stupida. |